Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti
Fausto Bertinotti nel 2006

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato29 aprile 2006 –
28 aprile 2008
PredecessorePier Ferdinando Casini
SuccessoreGianfranco Fini

Presidente del Partito della Sinistra Europea
Durata mandato9 maggio 2004 –
25 novembre 2007
Predecessorecarica istituita
SuccessoreLothar Bisky

Segretario del Partito della Rifondazione Comunista
Durata mandato22 gennaio 1994 –
6 maggio 2006
PresidenteArmando Cossutta
PredecessoreSergio Garavini
SuccessoreFranco Giordano

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
19 luglio 2004

Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXII, XIII, XIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
CoalizioneXII: Progressisti
XV: L'Unione
CircoscrizioneXII; XIV-XV: Piemonte 1
XIII: Sicilia 1
CollegioXII: Torino 4
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato19 luglio 1994 –
27 aprile 2006
LegislaturaIV, V, VI
Gruppo
parlamentare
SUE/SVN
CircoscrizioneIV: Italia Nord-Ovest
V: Italia Nord-Est
VI: Italia Sud
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSI (1960-1966)
PSIUP (1966-1972)
PCI (1972-1991)
PDS (1991-1993)
PRC (1993-2008)
Titolo di studioDiploma di perito elettronico
ProfessioneDirigente sindacale, dirigente politico

Fausto Bertinotti (Milano, 22 marzo 1940) è un ex politico ed ex sindacalista italiano.

Già segretario del Partito della Rifondazione Comunista dal 1994 al 2006, è stato presidente della Camera dei Deputati dal 2006 al 2008.

Ideologicamente a cavallo tra comunismo ingraiano e socialismo lombardiano[1], Bertinotti è un convinto movimentista[2], politicamente vicino all'esperienza dei contemporanei movimenti sociali radicali (in particolar modo no-global), pacifista e nonviolento[3]. È stato inoltre per molti anni un sindacalista della CGIL, iscritto dapprima nel Partito Socialista Italiano, poi, dopo una breve esperienza nelle file del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, nel Partito Comunista Italiano e, a seguito della sua dissoluzione, nel Partito Democratico della Sinistra, entrando infine a far parte di Rifondazione Comunista.


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